Presa in carico pazienti affetti da Demenza
- Dettagli
- Ultima modifica il Venerdì, 15 May 2015 22:12
- Pubblicato Venerdì, 15 May 2015 22:07
- Scritto da Webmaster
L’azienda sanitaria di Latina, in linea con gli indirizzi regionali ha promosso un “Macro-percorso per la riorganizzazione e la riqualificazione dei servizi dedicati alle persone affette da demenza” che ha previsto l’istituzione di Centri diagnostici specialistici e Centri territoriali esperti.
Si tratta di una esperienza di integrazione socio-sanitaria che vede coinvolti Ospedale, Università, Distretto socio-sanitario, e punti unici di accesso (PUA) disseminati nei vari Comuni, con l’obiettivo di assicurare al paziente affetto da demenza ed ai suoi congiunti l’iter assistenziale socio-sanitario il più completo, razionale ed efficiente possibile
Il percorso diagnostico terapeutico
Tale iter è stato esplicitato in un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) concepito come offerta di interventi assistenziali, sanitari, educativi e riabilitativi a favore dei soggetti affetti da demenza, dei loro care-givers, e degli operatori socio-sanitari coinvolti, al fine di garantire una reale continuità assistenziale, di promuovere la miglior gestione possibile della malattia nei suoi aspetti clinici, e di ritardare il più possibile l’istituzionalizzazione del malato. Allo stesso tempo il PDTA intende garantire risposte ai bisogni dei congiunti, portatori di un gravoso carico assistenziale, aiutandoli nel processo di adattamento ai cambiamenti della persona nel lungo percorso di malattia, e condividendo con essi un progetto comune di buona qualità di vita. Le attività clinico- assistenziali si svolgono in ambulatorio, day hospital o a domicilio, a seconda delle specifiche esigenze.
Organizzazione del percorso
Alla comparsa dei primi sintomi, il paziente può essere “segnalato” al Centro dal medico di medicina generale, così come dal medico di guardia medica, dai reparti ospedalieri, dal Pronto Soccorso, dai PUA, dall’ambulatorio di neurologia, dal Centro di Assistenza Domiciliare (CAD), dagli istituti di riabilitazione e dalle residenze sanitarie assistenziali che insistono sul territorio di riferimento.) Una volta entrato in contatto con il Centro, il paziente sarà accolto dalle Unità di Accoglienza e di Valutazione Multidimensionale, che si occuperanno di verificare la congruità dei criteri di accesso ed indirizzare il paziente al percorso specifico più adatto alle sue esigenze.
Il percorso clinico successivo, gestito dalle unità operative di Neurologia, Psichiatria, Psicologia Clinica, oltre che da medici specialisti geriatri, avrà come obiettivo il raggiungimento di una diagnosi quanto più precoce ed accurata possibile, e la pianificazione del programma terapeutico più idoneo al singolo caso.
Nel successive fasi del percorso il malato sarà seguito, oltre che dalle stesse figure cliniche già citate, dalle figure professionali afferenti al CAD e dall’assistente sociale, dedite a garantirgli facilità e flessibilità nell’accesso ai servizi, farmaci ed altri presidi sanitari, in conformità con le normative vigenti in materia.
La lunga durata di malattia, la precoce perdita di autosufficienza, la necessità di cure e sorveglianza continue costituiscono un impegno gravoso e protratto per la famiglia, che può in alcuni casi condurre al progressivo deterioramento della qualità dei rapporti fra la persona ammalata e coloro che lo assistono, e ad un crescente stress psicologico per i care-givers, vissuto molto spesso nell'isolamento delle mura domestiche.
Nell’intero percorso di malattia pertanto, il paziente e i familiari saranno guidati e sostenuti dalle attività delle varie unità di Psicologia, operanti con l’intento di favorire e promuovere la valorizzazione delle capacità mantenute, e contemporaneamente fornire sostegno psicologico e supporto concreto nella gestione dell’anziano all’interno del nucleo familiare.