Alzheimer, Parkinson o Idrocefalo Normoteso?
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- Ultima modifica il Giovedì, 30 May 2024 13:56
- Pubblicato Lunedì, 30 November -0001 00:49
- Scritto da Emanuele Liberti
Ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 150 mila nuovi casi di demenza, mentre i nuovi malati di Alzheimer sono circa 70 mila l’anno, per un totale complessivo di quasi 700 mila pazienti.
Soltanto in Italia, si stimano circa un 1 milione e 100 mila persone con demenza e circa 3 milioni di familiari che vivono con loro. A questi vanno sommate circa 900 mila persone con un deficit cognitivo isolato, identificato nella comunità scientifica con il termine di Mild Cognitive Impairment.
Dopo la malattia di Alzheimer il Parkinson è la malattia degenerativa più diffusa. Il Parkinson è caratterizzato da una difficoltà del paziente a deambulare, associato a tremore e rigidità. Oggi in Italia a convivere con questa patologia sono circa 300mila pazienti.
Un paziente affetto da Alzheimer ha un costo medio annuo di circa 70 mila euro, mentre un paziente affetto da Parkinson di circa 72 mila euro.
Il costo totale stimato per l’assistenza dei pazienti colpiti da demenza è di circa 12 miliardi di euro l’anno.
Il costo totale stimato per l’assistenza dei pazienti colpiti da Parkinson presenti in Italia, è stato calcolato essere compreso fra 1.1 e 1.3 miliardi di euro per il Ssn, e fra i 2.2 e 2.9 miliardi di euro per la Società.
Nonostante non sia possibile prevedere con esattezza l’evoluzione del numero di malati, si prevede che il numero di persone affette da queste patologie aumenterà nei prossimi anni a causa dell’invecchiamento della popolazione con un conseguente aumento dei costi.
Queste patologie neurodegenerative sono caratterizzate da un punto di vista clinico da disturbi della memoria, della deambulazione e incontinenza. Questi stessi sintomi sono presenti in un'altra patologia chiamata Idrocefalo Normoteso.
L’Idrocefalo Normoteso, a differenze della demenza, dell’Alzheimer e del Parkinson può essere trattata, grazie ad un intervento chirurgico, e il paziente può guarire.
Questa patologia viene descritta la prima volta nel 1965 da Hakim ed Adams. E’ una patologia “giovane”, poco conosciuta come dimostrano i vari studi internazionali. In uno studio pubblicato nel 2008 1/3 dei medici americani intervistati non aveva mai sentito parlare di questa patologia.
Si stima come solo il 20% dei pazienti affetti da Idrocefalo Normoteso venga riconosciuto e trattato correttamente, tutti gli altri pazienti vengono classificati come pazienti affetti da Parkinson, Alzheimer, demenza o invecchiamento.
In questo modo non solo il paziente peggiora clinicamente arrivando fino a perdere completamente la propria autonomia, cognitiva e motoria, ma è anche obbligato ad assumere farmaci che nella migliore delle ipotesi non hanno alcun effetto clinico, ma costituiscono “solo” una spesa economica, e nella peggiore delle ipotesi presentano effetti tossici e collaterali. Inoltre a questo si deve aggiungere la progressiva perdita di autonomia dei famigliari con un relativo aumento dei costi per la famiglia stessa e per l’intera società.
Con l’esecuzione di una comune TAC o RMN del cranio, si può porre il sospetto diagnostico ed avviare il paziente al corretto iter diagnostico/terapeutico con la guarigione del paziente stesso.
Purtroppo è proprio la mancanza della conoscenza di questa patologia che porta alla mancata diagnosi e al mancato trattamento con tutte le conseguenze legate ad essi.
In uno studio pubblicato, nel 2015, sulla rivista World Neurosurgery, i costi annui per pazienti affetti da Idrocefalo Normoteso non diagnosticati potenzialmente responsivi al trattamento sono di 1695 milioni di Euro per l’Europa.
Appare, quindi, evidente come sia indispensabile riconosce e trattare in maniera corretta questa patologia sia per il bene del paziente, che per i famigliari che per la società stessa.
É attivo presso i Poliambulatori dell’Ospedale S.M. Goretti di Latina, un ambulatorio dedicato a questa patologia.
Idrocefalo Normoteso - Demenza, Incontinenza, Difficoltà nel camminare (Una patologia trattabile)
Per prenotazioni telefonare allo 069939.
Per informazioni: idrocefalo@ausl.latina.it – g.petrella@ausl.latina.it – 07736553808
Responsabile Dr. Gianpaolo Petrella