Gioco d'Azzardo Patologico

Dettagli

Volantino informativo sui rischi correlati al Gioco d'Azzardo 


Progetto Pilota di Assistenza e Cura dei Dipendenti dal Gioco D’azzardo Patologico
a cura del Dipartimento di Salute Mentale - A.S.L. di Latina

Premessa

Il gioco d'azzardo è una forma di intrattenimento sociale comparso ,possiamo affermare , sin dalla nascita delle prime civiltà a noi note. Esso è un tipo di gioco in cui si scommetteva e si scommette, principalmente denaro,con la possibilità di vincere anche grandi somme e dove l'esito dipende, nella stragrande maggioranza dei casi, da fattori legati alla casualità e alla fortuna,indipendenti quindi, dalle abilità e competenze dei giocatori. L'illusione di poter realizzare grosse vincite ,raggiungendo all'improvviso il benessere economico,ha spinto sempre più persone a impegnarsi in questo tipo di attività ludica.
Nella nostra attuale società l'affermarsi dei vari tipi di lotterie di Stato:le tradizionali estrazioni,il gratta e vinci,il superenalotto, inoltre i concorsi legati ad eventi sportivi,la possibilità di scommettere legalmente sui risultati di ogni tipo di manifestazione ,le sale per il bingo, i videopoker,il poker on line ..ecc.. stanno diffondendo sempre più il gioco d’azzardo nella popolazione, sia dal punto di vista della quantità di persone coinvolte, sia dal punto di vista dell’entità e della frequenza delle giocate. Con aumento ,purtroppo, anche di gravi situazioni patologiche.

Circa l’80 % della popolazione compresa nella fascia d'età tra i 18 e gli 80 anni ha “puntato” almeno una volta in uno dei giochi autorizzati dallo Stato. Sono circa 30 milioni gli italiani che, quasi ogni giorno, rincorrono la sorte con i giochi leciti e si stima che dall'1 al 3% della popolazione abbia stabilito con il gioco d’azzardo una vera e propria relazione di dipendenza andando incontro a complicanze psicopatologiche e a un grave deterioramento del funzionamento psicosociale ,con ripercussioni anche sul piano economico e legale.

La crescente richiesta d’aiuto da parte di persone affette da gioco d’azzardo patologico e dei loro familiari, ha spinto le Strutture Sanitarie, anche nel territorio della Provincia di Latina, a dare risposte, di tipo sanitario e assistenziale, atte ad affrontare questa particolare e grave forma di disturbo psicopatologico.

Il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL di Latina ha voluto accogliere questa domanda di aiuto ed ha messo a disposizione strutture e operatori con le loro specifiche competenze.

Il giocatore d’azzardo patologico

A questo punto è necessario dare alcune definizioni su chi è il giocatore d’azzardo patologico.
Un’ ipotesi interessante di categorizzazione viene proposta dal dr. Guerreschi Cesare* che indica sei diverse varietà di giocatori:

  1. Giocatori Compulsivi con sindrome da dipendenza: sono giocatori che hanno perso il controllo sul loro modo di giocare. Per essi, giocare d’azzardo è la cosa più importante nella vita. Il gioco d’azzardo compulsivo è una dipendenza progressiva che abbraccia tutti gli aspetti della vita del giocatore. Mentre continua a giocare, la sua famiglia, i suoi amici ed il suo lavoro vengono influenzati negativamente. Il giocatore compulsivo non può smettere di giocare, indipendentemente da quanto lo desideri o da quanto duramente ci provi.
  2. Giocatori per fuga con sindrome da dipendenza: giocano per trovare sollievo dalle sensazioni di ansietà, depressione, rabbia,noia o solitudine. Usano il gioco d'azzardo per sfuggire dalle difficoltà della vita. Il gioco provoca un effetto analgesico invece di una risposta euforica.
  3. Giocatori sociali costanti: il gioco d’azzardo è la fonte principale di relax e divertimento. Mettono il gioco in secondo piano rispetto alla famiglia e al lavoro e mantengono ancora il controllo sulle loro attività di gioco.
  4. Giocatori sociali adeguati: giocano per passatempo, per socializzare e per divertirsi. Il gioco d’azzardo è percepito come una distrazione o una forma di relax. Il gioco non interferisce con i compiti della vita: famiglia,amicizie e lavoro. A questa categoria appartiene la maggioranza della popolazione adulta.
  5. Giocatori antisociali: si servono del gioco d’azzardo per ottenere un guadagno in maniera illegale.
  6. Giocatori professionisti non patologici: si mantengono giocando d’azzardo.

Alle prime due categorie appartengono le persone bisognose di aiuto psicologico e psichiatrico:le vittime del gioco.

Il 'Gioco d'azzardo patologico' (GAP) o, come sempre più comunemente viene chiamato , Ludopatia, e' dunque da ritenersi il sintomo di una malattia psichica che si manifesta con gravi disturbi dell'affettivita', disadattamento alla realta' e gravi forme di autolesionismo.

Esso rientra tra le patologie descritte nel DSM-IV -Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali- all’interno dei cosiddetti Disturbi del Controllo degli Impulsi (con il codice F63.0).

Tra la popolazione dei giocatori d’azzardo patologici , si può osservare la presenza anche di altri gravi disturbi psicopatologici concomitanti (fenomeno definito di comorbidità) che,laddove presenti, devono essere assolutamente affrontati con interventi terapeutici mirati .Essi sono la Depressione nelle sue varie forme ,le Fobie,i Disturbi d’ansia con Attacchi di Panico,i Disturbi Ossessivo Compulsivi,il Disturbo Antisociale,la Dipendenza da Alcool e Droga ,il Tabagismo. Ciò giustifica,in alcuni casi, la somministrazione di psicofarmaci da parte degli psichiatri.

Il programma terapeutico

La presenza di fattori predisponenti di tipo bio-psico-sociale come causa di questa patologia compulsiva nonché la presenza di altri disturbi psichiatrici giustifica la necessità di effettuare interventi terapeutici di tipo multimodale, mirati ad affrontare la complessità del fenomeno considerato, nella prospettiva di una integrazione ,una sistematizzazione e un programma completo per la diagnosi e la terapia.

Strumenti terapeutici e di supporto sociale da utilizzare:

Attività di tipo psicologico-psicoterapico:

  • colloqui psicologici di accoglienza e motivazione;
  • valutazione psicodiagnostica con somministrazione di questionari e test di personalità;
  • psicoterapia individuale ,di coppia e familiare;
  • terapia di gruppo e gruppi di auto aiuto per i familiari.

Consulenza psichiatrica:
come già constatato il Gioco D’azzardo Patologico è portatore di una serie di patologie associate (comorbidità). In particolare le forme depressive, che in molti casi spingono il soggetto a tentare o prendere in seria considerazione il suicidio. Gli psicofarmaci possono essere utili, spesso necessari. Le classi di farmaci generalmente usate sono:

  • antidepressivi (sia per il loro effetto sull’umore che per le proprietà anti-compulsive a più alti dosaggi) come la paroxetina, il citalopram, la fluvoxamina e la clomipramina
  • stabilizzatori dell’umore (per la loro capacità di ridurre l’impulsività) come litio, valproato, carbamazepina
  • antagonisti degli oppiacei come il naltrexone (ricordiamo le vie neurotrasmettitori comuni a tutte le dipendenze)
  • e antipsicotici atipici come l’olanzapina.

il lavoro con il tutor:
questo tipo di intervento risulta essere fondamentale,soprattutto all’inizio del percorso terapeutico. Quella del tutor è una figura ,che deve essere esperta in materie economiche;spesso è rappresentata da un familiare disponibile e competente che “controlla”, indirizza e sostiene il paziente nel ripianare le specifiche difficoltà di carattere economico, la gestione quotidiana del denaro e il risanamento del debito che il gioco d’azzardo patologico, inevitabilmente, genera nel bilancio del giocatore e della sua famiglia.

La consulenza legale:
a volte si verificano problemi legali ,connessi alle attività di gioco del paziente . Essi richiedono spesso l’intervento di un consulente legale.


Il nostro progetto pilota

NEL CENTRO DI SALUTE MENTALE di LATINA e SABAUDIA da oltre un anno ci si occupa anche di questa patologia. Il servizio è rivolto ai pazienti e ai loro familiari , afferenti anche dagli altri distretti sanitari della ASL di Latina. Lo schema terapeutico seguito, gestito dallo psicologo psicoterapeuta, è il seguente:

  • fase1: nei primi 30 giorni ,colloqui psicologici a cadenza settimanale, di accoglienza,valutazione psicodiagnostica ,orientamento e sostegno. Coinvolgimento dei familiari con individuazione di un “tutor”, definizione delle problematiche psicopatologiche del paziente e definizione di obbiettivi terapeutici; eventuale consulenza psichiatrica.
    Nella valutazione psicodiagnostica viene utilizzato il questionario South Oaks Gambling Screen(SOGS),strumento di rilevazione del gioco patologico tra i più noti a livello mondiale ,oltre a Test di Personalità per la rilevazione di psicopatologia quali il Minnesota Multiphasic Personality Inventory-2 (MMPI-2) e il Millon Clinical Multiaxial Inventory-III (MCMI-III).
  • fase2: nei 3-4 mesi successivi al primo, ogni 15-20 giorni ,in caso di raggiunto distacco dal gioco, colloqui di valutazione ,monitoraggio e sostegno. Periodiche verifiche con i familiari;eventuale avvio di una psicoterapia individuale o familiare;
  • fase3: dopo il 4°-5° mese , 1 volta al mese ,colloqui di valutazione e sostegno - anche coinvolgendo i familiari - per favorire nel paziente il consolidamento del distacco dal gioco, nella prospettiva di un percorso terapeutico di almeno 1 anno.


Per arricchire l’offerta terapeutica, da inizio Maggio 2012, è stato avviato, a Sabaudia, per i pazienti motivati e giunti alla fase 2 e 3, un gruppo di sostegno psicologico,particolarmente apprezzato dagli utenti stessi, che si riunisce ogni 15 giorni.


Si può prenotare un appuntamento telefonando o recandosi presso una delle sedi del centro di salute mentale.
E’ necessaria impegnativa del medico curante per Ludopatia. le prestazioni sanitarie sono soggette a ticket.

SABAUDIA: Centro di Salute Mentale, Viale Conte Verde, presso Poliambulatorio (ore 8.00 - 14.00) Tel. 0773/520891

LATINA: Centro di Salute Mentale, Latina Fiori-Torrino 1 (ore 8.00 - 20-00) Tel. 0773/6556505

Bibliografia consultata:

*Guerreschi C., Il gioco d’azzardo patologico, CampoMarzo Editrice, 2006;

Dr. Lino Carfagna, Direttore DSM ASL Latina Dr. Vincenzo Lucarini, Responsabile UOS del Centro di Salute Mentale di Latina e Sabaudia Dr. Porcelli Bruno, Psicologo-Psicoterapeuta del Centro di Salute Mentale di Latina e Sabaudia

   
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