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Fonte dei dati e metodologia utilizzata

La fonte primaria del dato relativo alle cause di decesso è rappresentata dalla “scheda di morte” predisposta dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) che è compilata dal medico curante o dal medico che ha prestato assistenza al paziente deceduto. Questa scheda, secondo il regolamento di Polizia mortuaria (Rpm) del 1990 (DPR 285/90), è in duplice copia e deve essere inviata dal Comune di decesso all’Istat e alla Asl di decesso.

Ogni ASL raccoglie, codifica e archivia le schede Istat di Morte di tutti i residenti e non residenti deceduti nel proprio ambito territoriale, tramite il Registro Nominativo delle Cause di Morte (ReNCaM )

Il  ReNCaM è il flusso informativo regionale che dal 1987 raccoglie, codifica e archivia le schede di morte ISTAT nominative relative a tutti i decessi occorsi nella Regione Lazio.

La codifica della causa di morte viene compiuta dal Registro secondo la IX revisione della classificazione internazionale delle malattie ICD IX del 1975.

L’attribuzione della causa di morte, così come riportata nelle schede Istat di morte, si basa sulla diagnosi del medico curante o necroscopo e non sulla completa documentazione clinica. La validità dei dati di mortalità per causa non è quindi assoluta, ma dipende strettamente dalla correttezza della certificazione.

Si intende come causa di morte la causa iniziale, cioè la malattia che ha dato inizio a quel concatenamento di eventi, il cui esito finale è stato il decesso.

I passaggi cruciali attraverso i quali si forma il dato di mortalità sono :

  • la diagnosi
  • la certificazione
  • la raccolta delle schede
  • la codifica della causa di morte
  • l’inserimento della causa di morte
  • l’elaborazione dei dati

La qualità raggiunta in ognuna di queste fasi concorre a definire il livello di qualità dei dati e la loro affidabilità.

Il presente Report prende in esame i decessi avvenuti nell’anno 2012, tra i residenti nella provincia di Latina.

Sono stati esclusi i soggetti deceduti nella nostra provincia, non residenti, mentre sono stati inclusi tutti i soggetti deceduti fuori provincia e residenti in provincia di Latina. In questo modo è stato possibile calcolare tutti gli indicatori sulla base del comune di residenza, indipendentemente dal comune in cui è avvenuto il decesso.

La prima parte del rapporto descrive il contesto demografico della popolazione e le caratteristiche del territorio, la seconda parte  la mortalità proporzionale e specifica per i 17 gruppi di cause della IX Classificazione Internazionale ICD 9 nell’intera provincia e nei cinque Distretti Sanitari.

Sia per l’intero ambito provinciale sia per quello distrettuale  è stato fatto un focus su alcune patologie tra le più frequenti e invalidanti, in grado di darci la misura dei bisogni di salute e delle risorse necessarie a soddisfarli in alcuni gruppi di popolazione

Gli indicatori utilizzati, studiati separatamente per maschi e femmine sono i seguenti :

Tasso grezzo x100mila

Tasso grezzo = n/p x 100.000

n = n° di eventi osservati nella popolazione in osservazione in un periodo di tempo definito

p = popolazione  a rischio residente nell’arco di tempo definito

Tasso standardizzato di mortalità x 100mila

Al fine di favorire la confrontabilità dei tassi di mortalità dei livelli territoriali analizzati disomogenei nella struttura per età della popolazione, sono stati calcolati con il metodo diretto i tassi standardizzati per età, separatamente per maschi e femmine, utilizzando la distribuzione per età della popolazione Europea come riferimento. I tassi standardizzati con il metodo diretto sono una media ponderata dei tassi specifici per età, con pesi forniti da una popolazione esterna e sono interpretabili come il tasso che si osserverebbe nella popolazione in studio se questa avesse la stessa distribuzione per età della popolazione scelta come riferimento.

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